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La pulizia etnica di Valditara

30 Marzo 2024
valditara


Il ministro dell’incultura e dell’ignoranza, l’esimio signor Valditara, segue alla lettera quella mente luminosa di Salvini e ordina che nelle aule della scuola primaria ci debba essere per legge una maggioranza di bambini di “pura” italianità. Solo così avverrebbe l’integrazione, tradotto nel linguaggio criptofascista di Valditara quale assimilazione degli stranieri ai valori della società e della Costituzione italiane.

È una immonda fesseria irrealizzabile. In Italia gli Istituti comprensivi iscrivono i piccoli studenti con un criterio residenziale. Vi sono quartieri e territori dove per varie ragioni economiche e sociali, spesso anche ghettizzanti, la maggior parte delle famiglie sono di origine straniera. Una scuola inclusiva non può realisticamente che rappresentare questa realtà.
Ma questo cozza tremendamente con il timor panico leghista e parafascista del “sostituzionismo etnico”, la nuova nuance di un moderno e potabile razzismo.

Quindi, senza investire un euro in più nella scuola, e quindi nessun insegnante o aula in più, si propone sic e simpliciter la cacciata dei bambini stranieri.
È evidente che si tratta solo di un atto beceramente propagandistico. Ma possiamo affermare senza tema di smentita che ciò costituisca lo spargimento di puro veleno xenofobo e di istigazione al razzismo.

Il governo della destra-destra, erede dei partiti che si richiamavano al fascismo, non trova niente di meglio che procacciarsi consensi sulla pelle dei più deboli, dei settori proletari e delle loro famiglie, i più esposti a ricatti, sfruttamento e povertà.
Bisogna considerare che questo avviene a detrimento della componente studentesca maggiormente a rischio di abbandono scolastico, come confermato da tutte le statistiche, comprese quelle governative,

Così il governo iperborghese vuole realizzare il capolavoro di respingere i proletari e le proletarie di origine straniera lontano da un lavoro regolare verso quello precario e in nero, e al contempo istituire un sistema subdolo perché le loro figlie e i loro figli siano respinti ai livelli più bassi dell’apprendimento proprio per renderli adatti alle mansioni lavorative più povere e ricattabili. È la chiusura del cerchio.

Occorre sviluppare la più ampia mobilitazione contro i deliri di Valditara, che puzzano di razzismo lontano un miglio. Così come bisogna difendere gli insegnanti della scuola di Pioltello investiti da un’ondata mefitica di propaganda islamofoba a partire dai banchi di governo per finire agli editoriali delle testate della destra.
Occorre che si mobiliti il mondo della scuola e le famiglie di ogni origine, genere e colore.

Ma non basta. Le proposte politiche di Salvini e Valditara, come su detto, colpiscono in primo luogo il proletariato residente nel nostro paese, non importa se di origine straniera o indigena. Urge quindi la massima mobilitazione unitaria dei sindacati e di tutte le organizzazioni che fanno riferimento al movimento operaio per fermare questo razzismo classista

No al razzismo!
No alla scuola di classe!
No alla scuola etnica!

Partito Comunista dei Lavoratori

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